Sono tornata... coi dorama!
Lo so, speravate di esservi liberati definitivamente di me.
Invece no!
Le vacanze sono finite, il caldo - ma quale caldo? - pure: si
torna alla vita di tutti i giorni. Questo inaspettato triste
inevitabile ritorno alla realtà mi ha causato gravi scompensi affettivi e ho
deciso di superare il trauma rituffandomi in un mio vecchio, e mai abbandonato,
guilty pleasure: i dorama.
E proprio guardando uno di questi prodotti del male – sì, del
male, perché se ancora non li conoscete non sapete cosa vuol dire esserne
dipendenti – mi è venuta in mente una serie di considerazioni che vorrei
condividere con voi.
Guardando questo dorama, come vi dicevo, mi sono resa conto che il
genere condivide una serie di luoghi comuni, o forse più precisamente, di topoi, che danno spesso quel tocco
inconfondibile di doramicità, se mi
passate l’espressione.
Se non siete già affetti da questa malattia, vi avviso: potreste
non essere più in grado di liberarvene!
Lo so, probabilmente la vostra faccia in questo momento, di fronte
alla mia affermazione, sarà più o meno questa:
Ma non illudetevi. Il mal di dorama può colpire in qualunque
momento e in qualunque luogo. Siete avvisati.
Tornando all’argomento principale, vorrei elencarvi i momenti
immancabili dei dorama, non importa se coreani, cinesi, giapponesi o taiwanesi.
Se almeno uno di questi elementi non è presente in quello che state guardando
allora, mi spiace, ma non si tratta di un vero dorama.
Numero 1
Gente che corre.
Non si sa bene per quale motivo, ma nei dorama c’è sempre almeno
una scena in cui il protagonista – preferibilmente quello maschile – percorre
chilometri e chilometri di corsa, solitamente per raggiungere la sua bella.
Verrebbe da pensare che in Asia, quando si deve raggiungere in fretta un posto,
si perda totalmente la bussola e ci si dimentichi dell’esistenza dei taxi.
Numero 2
La scena sotto la pioggia.
Sì,
ammettiamolo, ha un certo impatto la scena sotto la pioggia. Quell’atmosfera da
singin’ in the rain, la poeticità
dell’acqua che scroscia mentre i due si dichiarano amore eterno, oppure sono
soli e abbandonati a meditare sulla propria infelicità. Insomma, vuoi per il
fascino poetico, vuoi per il bonus della maglietta bagnata, i dorama sembrano
propendere per le scene in cui ci si bagna. No pun intended.
Numero 3
Come diretta conseguenza delle scene sotto la pioggia, spesso nei
dorama troviamo gente che sviene e che viene ricoverata per qualsiasi tipo di
malattia, dal banale raffreddore al mal di gola terminale. A volte l’improvvisa
patologia che costringe il malcapitato a starsene a letto, curato/a ovviamente
dalle amorevoli mani del partner di turno, dura appena una notte. Ma come
dargli torto? Anche io passerei volentieri una notte da moribonda se a curarmi
fossero le dolci mani di Hyun Bin.
(Sì, sono consapevole che non ha a che fare con l'ospedale ma, seriamente, volete lamentarvi?)
Numero 4
Il bacio a stampo (ma anche l’abbraccio) con faccia sconvolta
della protagonista femminile. Nei dorama asiatici sembra che i personaggi
femminili non siano mai entrati in contatto col genere maschile prima di quel
momento. I castissimi baci a stampo che ci fanno a stento vedere una volta su
diciotto puntate di un’ora hanno l’effetto di far uscire gli occhi dalle orbite
delle povere donzelle.
Coraggio, ragazze, chissà che combinate la prima notte di nozze!
(notare lo sguardo furbetto di lui)
Numero 5
Mano nella mano.
In molti dorama viene data una particolare attenzione a cosa
succede alle mani dei protagonisti. Mani
che si stringono, si lasciano, poi si riprendono e infine restano vuote e
sospese a mezz’aria. I dorama asiatici mostrano uno strano tipo di feticismo
per queste scene ricche di simboli e pathos.
Numero 6
Confusioni di genere.
Se siete avvezzi al mondo dei manga e degli anime, sicuramente
avrete già sperimento il gusto per il ragazzo che sembra una ragazza o,
viceversa, la ragazza che si fa passare per uomo. I dorama non fanno eccezione,
anzi, spesso giocano per l’intera durata della serie su questo scambio che non
manca di creare imbarazzi e storie d’amore tormentate.
E poi ci sono semplicemente le scene troppo belle per essere
dimenticate.
Numero 7
La suocera cattiva.
Questa è un’altra costante che non manca quasi mai. Per qualche
misterioso motivo, le madri dei protagonisti maschili sono tutte stronze
manipolatrici che vogliono uccidere la dolce metà del loro figliolo. Con tanto
di risate maligne e sguardi da Crudelia Demon.
Qui qualcuno ha guardato troppe volte Cenerentola.
Numero 8
Le sbronze con reset della memoria.
Non si sa bene perché, ma nei dorama le donne, ma non solo loro,
tendono a prendersi sbronze colossali (di solito con due bicchierini appena di
alcool) e dimenticarsi cosa hanno combinato. Il pretesto è chiaro: facciamo
succedere qualcosa di imbarazzante, ma usiamo l’alibi del “non me lo ricordo
più”.
Beh, lo confesso. Le scene più memorabili sono proprio queste.
Numero 9
Il terzo incomodo che ama in silenzio la protagonista e che,
nonostante sia il più dolce, amabile e meritevole dell’altrui amore, resterà
con un pugno di mosche mentre la protagonista cade ai piedi del tizio che la tratta
male.
In effetti questa è una costante in molte altre serie che hanno
poco a che fare con i dorama, ma qui arriviamo a livelli davvero insuperabili,
quindi datemela per buona.
Numero 10
Ultimo ma non ultimo!
Il gioco degli sguardi.
Si può dire che quello che manca in baci e altre effusioni, nei
dorama viene ampiamente compensato dagli sguardi. Lui che guarda lei, lei che
fissa lui, occhi che vagano per non incontrare il viso dell’altro, lunghe
occhiate silenziose condite dalla colonna sonora…
Ragazzi, che classe!
Ho finito questa rapida panoramica delle caratteristiche dei
dorama e spero di avervi incuriositi abbastanza da iniziarne uno.
Forse non è il vostro genere.
Forse non siete pronti per tanta emozione.
Ma sappiate che, una volta entrati nel tunnel, non se ne esce più.
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